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Uno dei sette ragazzi feriti nel terribile incidente avvenuto all’alba dell’8 gennaio all’entrata di Andria e costato la vita a Giuseppe Matera, 22 anni, e Alessio Beneloucif, 29 anni, è finalmente tornato a casa. Il 18enne è stato dimesso dopo essere stato sottoposto a una tac di controllo all’ospedale di Bisceglie; aveva riportato un trauma cranico e per questo è stato necessario tenerlo sotto osservazione.

Sembrerebbe che gli altri sei siano ancora in condizioni molto gravi: una 21enne è ricoverata in Chirurgia toracica a Foggia, una sua coetanea mercoledì 11 gennaio sarà sottoposta a un intervento per la frattura di una vertebra al Policlinico di Bari, dove è ricoverata un’altra 23enne; un ragazzo è in Rianimazione al Bonomo di Andria, intubato da ieri sera, un 21enne è stato operato per lesioni alla milza e al diaframma, e un 22enne, che aveva riportato una emorragia cerebrale, è ricoverato nel reparto di Neurochirurgia dello stesso nosocomio.

La vicenda

I nove ragazzi viaggiavano tutti a bordo di 3 veicoli, una Fiat Punto, una Opel Astra e una Kia Sportage, quando si sono scontrati su via Trani alle 5 di mattina di domenica 8 gennaio. Stando alle prime ricostruzioni delle Forze dell’Ordine sembrerebbe che molti di loro stessero rientrando da una serata in una discoteca di Bisceglie e che il mortale sinistro sia scaturito da un sorpasso azzardato. Una delle auto avrebbe sfiorato la seconda proveniente dal senso di marcia opposta, sbalzandola fuori dalla carreggiata. La terza vettura sarebbe stata poi travolta dallo scontro, rimanendo completamente accartocciata.

Non c’è stato niente da fare per Alessio Beneloucif e Giuseppe Matera, morti sul colpo nell’impatto. Alessio avrebbe compiuto 30 anni il prossimo 14 marzo e Giuseppe ne aveva compiuti 22 soltanto lo scorso ottobre. E pensare che su quella strada definita da molti “assassina”, su quello stesso tratto, ben 33 anni fa nello stesso periodo hanno perso la vita altri 8 giovanissimi a bordo di una Lancia Thema e una Alfa 164. A seguito di quell’incidente nel 1990 la provinciale venne messa in sicurezza, ma evidentemente a distanza di tre decenni la pericolosità e mortalità di quella strada non è stata scongiurata. Toccherà alla Polizia e ai Carabinieri ricostruire l’esatta dinamica, mentre infiamma la polemica tra i gruppi cittadini che invocano l’intervento della Procura di Trani. “Un dolore che si ripete a distanza di 33 anni su un tratto stradale mai messo in sicurezza”, ha commentato, Savino Montaruli, dell’associazione “Io ci Sono”.

Il cordoglio delle comunità

La provincia e l’intera Puglia sono sconvolte da quanto accaduto. Le comunità di Barletta, Andria e Trani piangono le loro giovani vittime, stringendosi in un infinito abbraccio attorno alle famiglie. La Regione e la Asl Bat, in segno di lutto e rispetto, hanno deciso di cancellare l’inaugurazione della nuova ala del pronto soccorso dell’ospedale Dimiccoli di Barletta che era prevista per oggi, 9 gennaio, alle 12.