Questa mattina, 30 gennaio, alle porte di Lecce, in una delle zone più trafficate del centro salentino, è stato trovato esanime un clochard sotto una pensilina. L’uomo, un 38enne di origini marocchine, da tempo aveva trovato “riparo” alla fermata del bus e, soprattutto nei giorni scorsi di pioggia e freddo gelido, quello era il luogo dove rimaneva per proteggersi dal maltempo.

Le cause del decesso

Le cause della morte del clochard sono in fase di accertamento, ma non è escluso che possa essere morto per il freddo degli ultimi giorni. Il medico legale giunto sul posto, ha dichiarato che sarebbe stato un malore accusato nel corso della notte a far perdere la vita all’uomo. La salma è stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Le parole dell’arcivescovo di Lecce Michele Seccia

Il mio appello è contro l’indifferenza e contro quelle intollerabili forme di discriminazione che purtroppo strisciano sottotraccia in alcune fasce della nostra città e per le quali i poveri sono un fastidio, sono soggetti da scartare, e non invece persone da accogliere e da amare“. Queste le parole dell’arcivescovo di Lecce Michele Seccia. “Andrò a far visita alla salma del povero giovane. Pregherò per lui, ma anche per tutti i poveri, della nostra città, soprattutto per quelli invisibili, per quelli che provano vergogna a tendere la mano. Ma pregherò anche per i cuori induriti affinché possano lasciarci sedurre dal grido di aiuto che proviene da chi è nel bisogno. Non oso immaginare come il giovane deceduto abbia vissuto gli ultimi istanti della sua esistenza: da solo, al buio, al gelo – ha aggiunto monsignor Seccia –. Non è commiserazione la mia, ma è denuncia di una sconfortante impotenza, è tristezza, è drammatica incapacità di forze e di risorse, è l’angosciosa constatazione che il bene, forse, non sarà mai sufficiente“.