Una tragedia si è consumata domenica scorsa in quel di Trani, dove nei pressi di una villa si è verificato un ipotetico femminicidio-suicidio. Attualmente i Carabinieri si stanno occupando di rilevare quanti più dettagli possibili sulla scena del delitto per ricostruire la vicenda, ma quella dell’omicidio-suicidio continua a risultare la prima ipotesi solida degli investigatori.

Il primo responsabile dell’accaduto sarebbe da riconoscersi in Massimo Petrelli che, secondo una prima ricostruzione dei fatti, avrebbe accoltellato la sua compagna Teresa Di Tondo all’interno della loro villa di campagna, per poi togliersi la vita. Nel gennaio 2022, era stato disposto un TSO per l’uomo a causa di una forte depressione. La compagna però non avrebbe mai denunciato violenze subite, né alle forze dell’ordine, né al centro antiviolenza. Proprio i merito a questo, per il femminicidio la Procura di Trani starebbe verificando se ci possano essere altre responsabilità. Dunque, nessuna pista è esclusa. Nell’attesa delle autopsie che si terranno domani 19 gennaio, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio, definendolo “un atto dovuto”.

La figlia 17enne della coppia, intanto, ha trovato la forza per esprimere tutto il suo dolore in un lungo messaggio sui social per la madre: “Cara mamma, sono le 23:23 di questo 16 gennaio – ha scritto – Non ci sono parole per quello che è successo, non puoi capire quanto soffra al solo pensiero di quello che ti è capitato. Nessuno merita un trattamento così, tu soprattutto, dopo quello che hai fatto per me e per la persona che ti ha tolto la vita. È stato doppiamente egoista, non ha pensato neanche a me”. Non puoi capire la disperazione in villa, urlavo per strada la parola “mamma”. Io la tua ragione di vita e tu la mia. Ci siamo sempre date forza a vicenda. Sei sempre stata presente e ti prometto che farò di tutto per averti qui in casa con me, perché tu, mamma, eri casa. Non meritavi questo. Non dimentico neanche un minimo di tutto quello che hai fatto per me e per gli altri, ma questa volta cara mamma ti è costato molto”. Infine fa una riflessione, parlando a cuore aperto: “Ti chiedo solo di darmi la forza di andare avanti. La mia rabbia è tanta, così tanta che ho deciso che quella persona non si meriterà neanche un manifesto. Non posso spiegarmi tutto questo e non me lo spiegherò mai. Forse se fossi stata lì presente ora non sarebbe successo tutto ciò, oppure non voglio dire cosa sarebbe successo perché il solo pensiero distrugge le vite dei miei amici, familiari e del mio fidanzato. Invito, inoltre, tutti quanti voi ad apprezzare la vostra vita e a pensare a quello che mi è successo e a quello che dovrò affrontare negli anni”.

Ieri per le vie di Trani c’è stata la fiaccolata promossa dal centro antiviolenza: tra i tanti cittadini che hanno partecipato con stupore ma anche commossi all’iniziativa, c’era il sindaco Amedeo Bottaro.