Una donna di 35 anni, già destinataria di sentenza definitiva di condanna per gravi reati commessi a Binetto il 13 giugno del 2016, nei giorni scorsi è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, anche se i fatti contestati risalgono al 14 giugno 2016.

La vicenda

Il 14 giugno del 2016 i militari della Compagnia di Modugno eseguirono un fermo di indiziato di delitto nei confronti del 40enne Crescenzo Burdi , il quale, non rassegnandosi alla separazione con la moglie, il giorno precedente aveva ucciso un 28enne di Toritto, che aveva cominciato la convivenza con la donna. Il cadavere del giovane torittese venne trovato dagli operanti in una fossa biologica dove era stato occultato e, ancor prima, dato alle fiamme. Le indagini dei Carabinieri hanno poi consentito di accertare che la sera di quel 13 giugno, all’incontro tra i due uomini, nel corso del quale avvenne l’omicidio, era presente anche la donna. La 35enne, condannata in via definitiva alla pena di 16 anni di reclusione per omicidio volontario e occultamento di cadavere in concorso con l’ex marito, nei giorni scorsi, dopo essere rientrata dal Belgio ove si era trasferita da tempo, è stata rintracciata e arrestata dai Carabinieri della Stazione di Grumo Appula che l’hanno poi tradotta presso il carcere di Trani.