Un corpo esamine di un prete e la sua macchina bruciata sono stati ritrovati nelle campagne di Uggiano Montefusco nella giornata di ieri. I Carabinieri della stazione di Manduria hanno avviato le indagini, su quello che si è rivelato un vero e proprio giallo: un prete morto e a circa mezzo chilometro di distanza dal copro la sua macchina bruciata, alle spalle del cimitero di Manduria.

Il sacerdote, Giovanni Marraffa, è stato ritrovato ieri in contrada «Pozzo sfondato» nelle campagne di Manduria nei pressi di una chiesetta in zona Uggiano Montefusco, piccola frazione manduriana dove l’anziano viveva nella casa di famiglia. L’uomo, 88enne, aveva fatto perdere le sue tracce già da sabato, ad essere ritrovata per prima è stata la sua auto, una Fiat Punto di colore grigio, completamente bruciata e solo qualche ora dopo il corpo dell’uomo.

Le ricerche erano partite battendo tutta  la campagna, in tamdem tra i Carabienieri e i volontari della protezione civile, ed è stato proprio uno dei volontari a ritrovare il corpo del prete che è apparso vestito con la cinta dei pantaloni slacciata ma non presenterebbe segni di violenza superficiali, almeno non evidenti. L’autopsia dovrà stabilire le cause del decesso che risalirebbe a circa 24 ore dal ritrovamento.

La morte del prelato, che apparteneva alla curia di Torino, arriva dopo una serie di strani eventi molto simili tra loro che hanno coivolto altri anziani, morti simili compresa la loro auto carbonizzata, un 84enne e un altro di 79 anni hanno subito la stessa sorte: è sicuramente un giallo da risolvere. Tutti i casi sono stati chiusi con l’ipotesi di suicidio ma ora si cerca di capirne qualcosa in più.