Giovanna Frino foto Facebook

Giovanna Frino, 44 anni, è stata uccisa con due colpi di pistola al torace venerdì 16 dicembre, intorno a mezzogiorno, nella casa in cui viveva con la sua famiglia al primo piano di via Saragat, ad Apricena. Efferato delitto che, stando alle indagini, sembrerebbe sia stato compiuto dal marito Angelo di Lella, 56 anni, accusato di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela e al momento in carcere. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica del femminicidio, indagando sul rapporto di coppia, probabilmente un matrimonio minato alle fondamenta dalla gelosia di Lella e dalla frustrazione di quest’ultimo per aver perso il lavoro di guardia giurata nel 2017.

La vicenda

Stando alle prime indagini l’uomo, che verrà ascoltato la prossima settimana dal gip nell’udienza di convalida del fermo, avrebbe sparato 3 colpi di pistola contro la moglie, due dei quali andati a segno, probabilmente a seguito dell’ennesimo violento litigio tra i due. Al momento dell’omicidio in casa c’era una delle loro tre figlie, la ragazza di 17 anni quel giorno non era andata a lezione perché aveva l’influenza. Un’altra figlia 20enne era a Firenze, dove frequenta l’università, mentre la terza, la più piccola, stava facendo le prove per la recita di Natale nella sua scuola elementare. Subito dopo l’uccisione di Giovanna, il marito si è barricato in casa e quando i Carabinieri sono riusciti ad entrare è apparso in evidente stato confusionale. “Andate a vedere come sta mia moglie“, queste le sue prime parole proferite dinanzi ai militari.

La gelosia del marito

Chi conosceva la coppia racconta che Lella non era più sereno da quando aveva perso il lavoro, si accontentava di qualche impiego saltuario come bracciante agricolo o come operaio in una ditta di trasporti, niente di più. Giovanna lavorava in un bar, era lei che portava i soldi a casa, reggeva sulle sue spalle l’intera famiglia. “Era una donna molto attiva. Non si stancava mai di lavorare. Faceva di tutto per guadagnare e per mantenere le tre figlie. Soprattutto da quando il marito aveva perso il lavoro. Andava a fare anche le pulizie in casa per guadagnare per i figli e per la famiglia”. Queste le parole di una loro vicina di casa. “La sera spesso – spiega la donna – si vedevano per strada passeggiare abbracciati. Ma molto spesso si sentivano litigi e discussioni animate provenire dal loro appartamento”. Nel paese si era diffusa la voce che Giovanna fosse stanca dell’asfissiante gelosia del marito e che avesse intenzione di lasciarlo per tornare a Cerignola, dalla sua famiglia.