Nella giornata di ieri, 6 dicembre, Giovanni Palermiti è stato condannato all’ergastolo dal gip del Tribunale di Bari per il duplice agguato in cui venne ucciso Walter Rafaschieri e rimase ferito suo fratello nella famosa “guerra per Madonella”. Lo stesso Palermiti, figlio di Eugenio, boss del quartiere Japigia, è stato accusato dell’organizzazione e dell’esecuzione del 24 settembre 2018.

Condannato per concorso nello stesso omicidio a 20 anni il pluripregiudicato Filippo Minaccia e a 9 anni e 4 mesi Domenico Milella, deciso a diventare collaboratore di giustizia. Condannati anche Michele Ruggeri a 17 anni e 8 mesi; Gianfranco Catalano a 9 anni e 5 mesi e Riccardo Campanale a 18 anni. Gli altri tre imputati Ignazio Froio, Domenico Lavermicocca e Francesco Triggiani hanno ricevuto pene più lievi comprese tra i 4 anni e 1 anno.

Nel processo anche l’ex comandante della Polizia Locale di Sammichele di Bari, Domenico D’Arcangelo, il quale ha ricevuto una pena a 5 anni di reclusione con l’esclusione dell’aggravante mafiosa. L’ex comandante sarebbe stato complice di Palermiti, aiutandolo a costruirsi un alibi: ha indotto una vigilessa a redigere una multa falsa per attestare il fatto che Palermiti si trovasse a Sammichele nel giorno e nell’ora dell’omicidio. D’Arcangelo, in cambio, avrebbe ricevuto anche un regalo. La Procura aveva chiesto per lui una condanna a 9 anni. Il pm Buquicchio aveva chiesto una condanna a 9 anni e 4 mesi anche per il collaboratore di giustizia Milella, ex braccio destro del boss Palermiti. Il comune di Sammichele è costituito parte civile.