La Banca Popolare di Bari è stata condannata per la prima volta dal Tribunale di Bari a risarcire un cliente per la mancata vendita delle azioni; a quest’ultimo spetteranno 50mila euro per il danno subito. Stando a quanto stabilito dalle autorità giudiziarie l’ordine di vendita effettuato dal cliente pare sia stato scavalcato per favorirne altri successivi più “consistenti”, in quanto la banca sarebbe stata tenuta a pagare una somma.

La vicenda

Nel 2015 il cliente aveva assegnato all’istituto di credito un ordine di vendita, per poi rinnovarlo nel 2016. Però, la Banca Popolare di Bari non ha effettuato per assenza di corrispondenti ordini di acquisto dei titoli. Tuttavia, il cliente non era convinto della giustificazione fornita dalla banca e si così rivolto all’Associazione Avvocati dei Consumatori. Il Tribunale ha sentenziato sul caso, obbligando la Banca a fornire una copia del registro cronologico della vendite delle azioni, in modo tale da poter capire se ci fossero state effettivamente delle violazioni ai danni dei clienti.

La cosa più drammatica è che sono state individuate molte altre criticità nell’esecuzione di altri consistenti ordini arrivati dopo quello presentato dal cliente, tutte problematiche poi confermate nel corso del giudizio di una Consulenza tecnica. In un secondo momento numerosi azionisti hanno poi avviato un’azione collettiva perché fossero risarciti del danno causato dal mancato incasso del prezzo di vendita o dalla perdita di un’occasione, stando a quanto sancito dal Tribunale. Quest’ultimo ha accertato la presenza di un “danno da perdita di un risultato utile, di un guadagno, che, con ogni probabilità, se la Banca fosse stata adempiente, il cliente avrebbe conseguito”.