Tanta la commozione di ieri sera, 13 novembre, alla “marcia per la legalità” tenutasi a Francavilla Fontana in memoria di Paolo Stasi, il 19enne ucciso con due colpi di pistola il 9 novembre scorso davanti alla porta di casa sua. Nel cuore della città brindisina ha sfilato un corteo di 200 persone organizzato dalle associazioni “Generazioni 021”, “Libera” e “Unione degli studenti”, partito da Piazza Umberto I e arrivato dinanzi al castello. Tantissime le anime riunite in onore di Paolo e contro ogni faccia della criminalità, presenti anche il sindaco Antonello Denuzzo e la famiglia del ragazzo, il papà Giuseppe, la mamma Annunziata e la sorella Vanessa. Nessuno di loro ha voluto rilasciare dichiarazioni alla stampa. La manifestazione è stata aperta dai giovani che hanno mostrato uno striscione su cui campeggiava la scritta “Francavilla alza la testa“. “Chi sa qualcosa collabori con gli inquirenti”, questo l’appello di Domenico Attanasi, avvocato della famiglia Stasi.

Nel frattempo proseguono le indagini sul caso. Gli inquirenti, dopo aver setacciato tutti i dispositivi tecnologici del ragazzo, hanno ipotizzato che il 19enne potesse effettivamente conoscere il suo killer. Al momento pare siano state ascoltate alcune persone per cercare di ricostruire i movimenti di Stasi e cosa sia accaduto quella sera. Altri indizi sono emersi grazie alle 5 telecamere di video sorveglianza presenti nell’arco di 500 metri da via Occhibianchi, dove si trova l’abitazione del ragazzo. Stando alle prime informazioni pare che le immagini abbiano ripreso la fuga dell’assassino.