Pronto un maxi piano nell’Adriatico, per combattere il problema della siccità. Si tratta di un acquedotto sottomarino tra il territorio italiano e quello albanese. 85 km di condutture in fondo all’Adriatico, 120 in terraferma, a Girokaster nel Paese delle Aquile e a Galugnano, in provincia di Lecce. Investimento da 1 miliardo di euro che, in 4 anni, porterebbe nel Sud Italia le acque albanesi attraverso un condotto sottomarino.

Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha scritto, a metà ottobre, al Primo Ministro albanese ufficializzando l’interesse della regione per il maxi progetto. Nel Salento, il processo di salinizzazione delle acque potabili è sempre più rapido e grave; l’immissione dell’acqua di sorgente albanese nella rete di Aqp, dunque, contribuirebbe a risolverlo in misura consistente. Si aspetta il via libera del Premier Edi Rama per dare il via alle progettazioni di rito e alla ricerca dei finanziamenti da fonti diverse: Bei, Bers, Ue, Stato italiano, regione e in parte mezzi propri di Aqp che provengono dalla tariffa idrica. Si è espresso anche Domenico Laforgia, presidente di Aqp dal settembre 2021: “Per la nostra utenza non dovrebbero esserci aggravi particolari in tariffa. L’acqua albanese ci costerebbe meno di quella ottenuta oggi da altri territori di rifornimento idrico.”

Lo studio di fattibilità di Aqp ha calcolato che, in Albania, ci saranno 8.000 nuovi posti di lavoro, diretti ed indiretti, con il fabbisogno occupazionale che verrebbe soddisfatto per realizzare le opere infrastrutturali necessarie e gli adeguamenti di reti e servizi in quel paese, con benefici anche per agricoltura e turismo, oltre che per alcune aree albanesi con forti carenze idriche. Se sarà realizzato, l’acquedotto sottomarino porterà in dote alla rete di Aqp: 20.571 km di rete, la più grande d’Europa, 4 milioni di cittadini serviti in 5 regioni, 2000 dipendenti e 150 milioni di metri cubi di acqua l’anno. L’infrastruttura idrica prevede una condotta di 100 km in territorio albanese, con un serbatoio di testata ed un impianto di sollevamento di 250 metri dalla sorgente di Peca, poi due attraversamenti in galleria per circa 10 km. La condotta sottomarina, nei punti più profondi, toccherebbe gli 850 metri, con un altro serbatoio di testata a Karaburun, uno a valle a Masseria Barone di Muro per poi addurre l’acqua al serbatoio Aqp di Galugnano, già esistente, posto a est di Copertino e a nord di Galatina.

Le parole di Sergio Fontana, presidente di Confindustria Bari e Bari-Bat

“Qui in Puglia abbiamo le competenze per essere un punto di riferimento nazionale per la politica idrica con l’acquedotto Pugliese, con cui possiamo dar vita a questa imponente infrastruttura idrica nel mare Adriatico tra noi e l’Albania”.