“L’omicidio di Benedetto Petrone fu un’azione collettiva preordinata, espressione dello squadrismo fascista“: lo scrisse la Procura di Bari che, nel 2019 dopo l’inchiesta di Repubblica e una lunga memoria depositata dall’avvocato Michele Laforgia per conto dell’Anpo, riaprì le indagini sull’assassinio del 18enne militante comunista, avvenuto il 28 novembre 1977 in piazza Massari a Bari. Le nuove indagini accertavano che l’omicidio è stato messo in atto da un gruppo di fascisti armati con mazze e coltelli determinati all’uso della violenza. Nei riguardi di queste persone però, non è più possibile procedere penalmente perché l’aggravante dei futili motivi, che avrebbe reso imprescrittibile il reato, è stata esclusa. Di qui la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura al Gip.
Resta un unico colpevole
Giuseppe Piccolo resta l’unico colpevole, ma nelle nuove indagini ci sono i nomi e i cognomi di altri presunti responsabili. Per loro la Procura ha, però, dovuto chiedere l’archiviazione perché è passato troppo tempo: non essendo aggravato, l’omicidio è prescritto. Piccolo era stato condannato a 22 anni in primo grado (ridotti a 16 dalla Corte d’appello) e poi è morto suicida in carcere nel 1984. Quattro uomini, inoltre, erano stati condannati per favoreggiamento e uno per aver aiutato l’omicida ad occultare il coltello con cui fu colpito Benny. Altre persone, che avrebbero partecipato, con ruoli diversi, all’azione collettiva dell’aggressione contro i comunisti finita con l’omicidio di Petrone, sono state identificate ma su di loro non c’è più tempo per indagare.
Il motivo dell’archiviazione
Tutti i colpevoli rimangono “innocenti” perché eventuali reati concorrenti all’assassinio sarebbero ormai prescritti. Per questo motivo il procuratore Roberto Rossi e la pm Grazia Errede hanno chiesto al Gip l’archiviazione della nuova inchiesta. A sollecitarne la riapertura era stata, alcuni anni fa, la famiglia Petrone tramite l’avvocato Michele Laforgia, che aveva evidenziato le lacune nelle indagini iniziali e le contraddizioni tra il processo sull’omicidio e quello per la ricostituzione del partito fascista, concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati. Il 28 novembre prossimo saranno trascorsi 45 anni dall’omicidio di Benny.