È cominciato dinanzi al Tribunale di Bari il processo in cui sono imputate 19 persone per il crac delle Ferrovie Sud Est, società di trasporti pugliese commissariata e poi acquistata da Ferrovie dello Stato. Si tratta di un procedimento che coinvolge l’ex amministratore delegato di Banca Nazionale del Lavoro, Fabio Gallia, 17 fra attuali e vecchi dirigenti e funzionari della banca, l’ex amministratore unico di Fse, Luigi Fiorillo. Ministero dei Trasporti, Regione Puglia, Ferrovie Sud Est e Ferrovie dello Stato si sono costituiti parte civile. Gli imputati sono chiamati a rispondere, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta impropria per effetto di operazioni dolose ai danni di Fse e bancarotta fraudolenta preferenziale in favore di Bnl.

I reati contestati risalgono agli anni 2009-2016, ma le accuse di bancarotta si riferiscono a quanto accaduto il 16 gennaio 2017, ovvero il giorno di ammissione di Fse al concordato. L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal procuratore Roberto Rossi, ipotizza che le condotte dei funzionari dell’istituto di credito non abbiano fatto altro che aggravare la situazione debitoria della società ferroviaria, mediante la concessione di alcuni finanziamenti, il mantenimento di linee di credito in favore della società in dissesto e l’assenza di controlli sulla destinazione delle somme erogate. Bisognerà attendere il 12 gennaio 2023, data della prossima udienza, per capire cosa avrà deciso il Tribunale in merito ad alcune eccezioni mossa dalla difesa sull’uso delle intercettazioni telefoniche.