Con l’accusa di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, dalle prime luci dell’alba di oggi primo agosto, nel quartiere San Girolamo di Bari, la Polizia di Stato sta dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Sezione G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di cinque soggetti. Le indagini hanno preso spunto dal costante monitoraggio, da parte della Polizia di Stato, del fenomeno delle estorsioni in quartieri notoriamente “sensibili” e ad alta densità criminale, ove pregnante è l’ingerenza, nel tessuto sociale, di strutturate compagini criminali. L’individuazione di possibili vittime e la successiva loro escussione, corroborate da utili elementi di riscontro, hanno consentito, agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Bari e del Commissariato ‘Bari Nuova-Carrassi’, di delineare i gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, ritenuti contigui ad un sodalizio malavitoso di tipo mafioso, operante al quartiere San Girolamo.

Si tratterebbe di cinque soggetti censurati, i quali, secondo una schema ben definito ed ognuno con l’assunzione di uno specifico compito, nei primi giorni di luglio, avrebbero avvicinato un imprenditore locale, impegnato nel settore ricettivo e di accoglienza, avanzando richiesta di denaro con la promessa di “protezione” per un’attività, in fase di avvio, sul lungomare di San Girolamo; il tutto, con la minaccia di ritorsioni, qualora non avesse aderito alla richiesta di 5.000,00 euro, necessari, peraltro, al sostentamento di sodali detenuti.

Uno dei soggetti, durante il primo incontro avuto con la vittima, in dialetto barese, avrebbe detto “…tu sei di San Girolamo? Sai come funziona qua? … qua funziona che qualunque negozio apre deve dare un regalo a noi, perché abbiamo le persone in galera, dopo tu … puoi continuare a lavorare tranquillo …”. I destinatari dell’ordinanza cautelare, rintracciati presso le rispettive abitazioni, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.