“Una schiera di giovani incensurati insospettabili, studenti e lavoratori” avrebbe gestito il traffico e lo spaccio di droga nei comuni del Sud Est Barese, e non solo. A sgominare la rete, la Guardia di finanza di Bari che oggi, 13 luglio, ha eseguito in Puglia, Basilicata e Sicilia un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone, 3 in carcere e 9 agli arresti domiciliari, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Bari su una presunta associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. I militari hanno dato esecuzione anche a un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 200mila euro.

L’indagine avrebbe accertato l’esistenza, tra il 2017 e il 2019, di una presunta associazione per delinquere dedita al traffico di cocaina, marijuana e amnesia da Bari ai comuni di Turi (sede operativa), Conversano, Putignano, Casamassima, Rutigliano, Bitonto, Noicattaro, Gioia del Colle, Altamura. Tra i presunti componenti del gruppo c’è anche la figlia 29enne di un appartenente alle forze dell’ordine, accusata di essere uno dei corrieri della droga. In totale gli indagati sono 44, quasi tutti giovani incensurati apparentemente lontani dai contesti criminali.

Per i contatti con i clienti le indagini hanno documentato l’uso di utenze telefoniche intestate a prestanome o mezzi di comunicazione alternativi, come App di messaggistica istantanea, quali Whatsapp, Facebook, Telegram e chat Playstation. Nelle conversazioni veniva usato anche un linguaggio in codice: «dolci» e «caramelle» per lo stupefacente; «minuti» per indicarne il quantitativo (dove ogni minuto equivaleva a un grammo); «documenti» e «calcolatrice» per indicare denaro e bilancino di precisione. La droga veniva nascosta in casa degli incensurati, in vani ascensore o nei muretti a secco delle campagne.

Secondo gli inquirenti, gli insospettabili giovani pusher si sarebbero lasciati “abbagliare dalla promessa di guadagni facili e di fringe benefits come l’uso illimitato di internet, Sky o l’accesso alle sostanze stupefacenti”, si legge nell’ordinanza di arresto. Così insospettabili bariste sarebbero diventate esperte nel taglio e nell’occultamento delle dosi; studentesse universitarie avrebbero scalato le posizioni del sodalizio, partendo dal semplice ruolo di corriere, fino a divenire punto di riferimento per gli altri spacciatori; uno studente delle scuole superiori sarebbe diventato custode dello stupefacente, mentre un altro giovane, da semplice acquirente, sarebbe arrivato rapidamente a gestire una piazza di spaccio.