Tornano a protestare i pescatori pugliesi, oggi, venerdì 27 maggio, a Bari. Il caro-carburante ancora al centro della manifestazione delle marinerie pugliesi, tenutasi presso il varco della Vittoria, da Manfredonia a Monopoli a Mola di Bari. Quest’ultima ha proposto un prezzo del rifornimento pari a 60 centesimi e il resto spetterà allo Stato. Mentre la Regione ha accolto alcuni rappresentanti del settore ittico e – per opera del vice Capo di Gabinetto Domenico De Santis, dell’assessore alla Caccia e alla pesca Donato Pentassuglia e del direttore del Dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone – ha assicurato un indennizzo di 20 milioni per fronteggiare il caro-energia, più ulteriori risorse. Di più: ha proposto al Governo di prorogare il credito d’imposta, previsto per il primo trimestre 2022, anche al secondo trimestre. Inoltre con i pescatori si è discusso anche della necessità di attivare il fermo bellico anche ai Paesi del Mediterraneo.

L’Esecutivo, difatti, ha avanzato la richiesta, ora all’esame del Consiglio dei Ministri europei della Pesca in programma nei prossimi giorni a Bruxelles. Mentre i rappresentanti hanno chiesto alla Regione d’intervenire sul Ministero del Lavoro, affinché si faccia uno sforzo maggiore per la messa a punto di un sistema di norme che consentano la piena applicazione della Cassa Integrazione Salariale Operai dell’Agricoltura. Inoltre, la Regione ha fatto propria l’istanza di sottoporre al Ministero dell’Economia e delle Finanze e all’Agenzia delle Entrate la richiesta di proroga delle scadenze fiscali. Poi gli esponenti della Regione Puglia hanno informato che l’interlocuzione con la capitaneria è serrata per accelerare l’erogazione dell’indennità di fermo pesca del 2021. Martedì mattina, infine, è prevista una riunione con il Comitato Pesca regionale.