San Nicola (Fonte: Facebook)

E’ stata un’impronta digitale lasciata dal ladro e rilevata dalla Polizia Scientifica a consentire la sua rapida identificazione. Lo rende noto la Polizia di Stato nella ricostruzione della vicenda. Nella notte tra il 21 ed il 22 marzo scorsi, un ignoto si era introdotto nella Basilica di San Nicola, approfittando di un varco creato tra le inferriate di protezione poste tra la torre campanaria e il palazzo priorale. Entrato nel cortile, l’uomo ha forzato una porta sul fianco del della Basilica, guadagnando l’accesso al luogo di culto. Una volta all’interno, si è diretto verso la teca in vetro e legno ove è custodita la statua di San Nicola – forzandone lo sportello – ed ha asportato, dalla mano destra della statua, un anello in oro giallo con pietra preziosa, nonché l’evangelario in argento con le tre sfere dorate poggiati sulla mano sinistra ed il medaglione contenente una fiala della Manna. Il personale religioso a servizio della Basilica ha subito dato l’allarme, segnalando il furto alla centrale operativa della Polizia. Gli agenti intervenuti sul posto hanno constatato che il soggetto aveva anche forzato alcune cassette per le offerte, asportandone il contenuto. Il personale specializzato della Polizia Scientifica, nel corso del sopralluogo, è riuscito ad individuare un’impronta digitale lasciata dalla mano del ladro. La comparazione dattiloscopica ha consentito, in tempi brevissimi, di associare l’impronta ad un cittadino tunisino di cinquant’anni, senza fissa dimora, con precedenti penali per furto aggravato.

Subito sono scattate le ricerche e, dopo oltre 24 ore di pattugliamenti e perquisizioni, i poliziotti della Squadra Mobile e delle Volanti della Questura di Bari sono riusciti a rintracciare il sospettato, rifugiatosi nei pressi di un casolare nel quartiere Japigia. Al momento della perquisizione, l’uomo aveva con sé 1.750 euro in contanti. L’attenta analisi degli impianti di videosorveglianza ha confermato la corrispondenza antropometrica tra l’individuo introdottosi nottetempo nella Basilica di San Nicola ed il cinquantenne tunisino. Al termine delle formalità di rito, il presunto colpevole è stato sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria e condotto in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la quale valuterà, nel contraddittorio con la difesa, gli indizi raccolti dalla Polizia a carico dell’uomo, a cui è contestato il reato di furto aggravato. Proseguono le indagini della Squadra Mobile finalizzate a ritrovare i gioielli trafugati, anche se il sospetto è che siano stati già venduti per la somma di 1.750 euro, cioè quanto trovato nella disponibilità dell’uomo.