Un ragazzino esce di casa per fare una semplice passeggiata o incontrare gli amichetti e nell’area verde, tra le più grandi del capoluogo pugliese, Parco 2 Giugno, viene prima avvicinato con delle provocazioni e poi picchiato e derubato da giovani poco più grandi di lui. Questo è accaduto ad un 13enne nel pomeriggio di venerdì 4 febbraio, che è tornato a casa col volto tumefatto per i calci e pugni incassati, senza cellulare perché la baby gang è riuscita a portare a termine il suo scopo.

La famiglia del ragazzino ha presentato una denuncia in Questura. Altri genitori si stanno mobilitando sia per diffondere la notizia e sia per lanciare un campanello d’allarme sul bullismo che si espande a macchia d’olio. Questo spiacevole e triste episodio è stato, infatti, raccontato dal papà di una compagna di classe del ragazzino. Si muovono anche i social, su Facebook nasce il gruppo “BulliSTOP Vivere Bari senza paura”, conta 197 membri. Non solo, si urla anche alle istituzioni di “fare qualcosa e prendere provvedimenti”, si chiede “maggiore sicurezza e vigilanza del parco”.
Dopo diversi episodi, iniziati già nell’ottobre 2021, sempre con la stessa modalità e -pare- anche da parte della stessa baby gang, la città è stanca, i ragazzi sono stanchi di avere paura e i genitori non possono vivere col costante terrore di non vedere il proprio figlio tornare. Qualcosa però si sta muovendo anche a livello istituzionale: il consigliere comunale Filippo Melchiorre dichiara che presenterà un ordine del giorno al sindaco, Antonio Decaro, per chiedergli di intervenire attraverso il Comitato della sicurezza per fermare una volta per tutte questi episodi e richiederà “il ripristino del Corpo di guardia dei vigili urbani e l’installazione della videosorveglianza”.