Anche i detenuti della Casa circondariale di Bari cominciano ad accusare i primi segni di cedimento in questa emergenza pandemica. Nella giornata di ieri, 24 gennaio, i carcerati hanno dato via a una protesta tutt’altro che tranquilla e silente. Colpendo ripetutamente con i vari arnesi a disposizione le barre delle rispettive celle, hanno cercato di far sentire la loro voce, di manifestare tutto il loro dissenso, legato alla cattiva gestione dell’emergenza Covid-19.

A quanto pare, questo malcontento generale sarebbe stato causato dall’ennesimo focolaio venutosi a generare nei giorni addietro. Infatti, stando all’ultimo aggiornamento del 21 gennaio rilasciato dal Dipartimento amministrativo-penitenziario che, di volta in volta, monitora l’andamento del virus, i casi accertati sarebbero 91, di cui 85 detenuti più 6 agenti penitenziari e 209 totali nelle carceri della Regione Puglia. In particolare, i detenuti lamentano una scarsa tutela, nonostante i regolari tamponi effettuati e qualsiasi altro tipo di presidio adottato per contrastare il virus. La struttura penitenziaria di Bari non gode, tuttavia, della totale agibilità degli spazi per trasferire eventualmente i detenuti positivi e fornire loro un giusto supporto sanitario e, tutto ciò, non fa altro che alimentare un generale stato di insofferenza.