L’ex capo della Protezione civile Puglia Mario Lerario resterà in carcere. La giudice per le indagini preliminari Anna Perrelli ha rigettato il ricorso presentato dall’avvocato Michele Laforgia, che chiedeva gli arresti domiciliari per il suo assistito.

Il già dirigente regionale era stato sorpreso in flagranza di reato mentre intascava una tangente da 10mila euro da un imprenditore. Inoltre ne avrebbe ricevuta un’altra da 20mila e sempre da un imprenditore. Sul caso stanno indagando il procuratore Roberto Rossi e l’aggiunto Alessio Coccioli. Corruzione, falso e turbativa d’asta le accuse mosse a Lerario.

Dal 26 dicembre risultano agli arresti domiciliari gli imprenditori che avrebbero offerto denaro all’allora capo della Protezione civile Puglia.