Una bella storia quella che giunge dalle corsie del Policlinico di Bari. Un papà in stato di detenzione presso una struttura penitenziaria si è sottoposto ad un delicatissimo trapianto di rene da vivente per salvare la vita alla figlia dodicenne.

La bambina, affetta da insufficienza renale terminale, adesso sta bene ed è sotto osservazione presso il reparto di Nefrologia pediatrica del Policlinico. L’insufficienza renale fu diagnosticata dal dottor Mario Giordano all’ospedale pediatrico Giovanni XIII. Dopo un anno di dialisi, il responso fu netto: l’unica strada da percorre per poter salvare la piccola era il trapianto dell’organo.

Suo padre si è fatto subito avanti per sottoporsi all’operazione e, dopo un’attenta analisi, è arrivata l’autorizzazione al prelievo dalla Commissione Terza e dal magistrato di sorveglianza. L’intervento è stato eseguito con successo dall’equipe medica del Prof. Michele Battaglia.

“Questo caso ci ha coinvolto particolarmente, – ha dichiarato il Coordinatore del centro regionale trapianti Loreto Gesualdo – al grande atto d’amore paterno è corrisposto l’enorme impegno del centro regionale trapianti. La fase post-operatoria ci ha tenuti in ansia, ma oggi la bambina sta bene e noi siamo contenti di averle restituito la serenità che merita”.

Alle parole del Coordinatore hanno fatto seguito quelle del Direttore Generale del Policlinico di Bari Giovanni Migliore, che ha detto: “Dietro tutte le operazioni di trapianto ci sono delle storie commoventi. Questo è uno di quei casi. La gioia restituita a questa famiglia è impagabile, e ci incoraggia a proseguire con il programma di trapianto di rene da vivente”.

A chiudere il cerchio di questa bella vicenda d’umanità, il videomessaggio commosso della madre della bambina, che ha ringraziato tutti coloro che hanno regalato a sua figlia quella che definisce “una seconda vita”.