Credits Giuseppe Carrieri

Cassonetti strapieni, posizionati sulle strisce pedonali o anche davanti alle rampe d’accesso ai marciapiedi per i disabili: sono scene di vero degrado quelle immortalate nelle fotografie postate sui social da Giuseppe Carrieri, ex consigliere comunale e presidente dell’associazione ambientalista Bari Ecocity. “Bari, un lunedì di novembre… In Via Cairoli e in Via Quintino Sella. Basta con questa raccolta stradale dei rifiuti! Basta!!”, scrive Carrieri su Facebook, con parole che fanno trasparire chiaramente esasperazione e disperazione.

Difatti, in molte zone del capoluogo pugliese, in particolar modo in quelle centrali, non è ancora attivo il servizio di raccolta differenziata porta a porta che da qualche anno a questa parte ha permesso già ad alcuni quartieri di Bari, ma anche a tantissimi paesi limitrofi, di liberarsi dei grandi cassonetti che presenziano nelle nostre strade macchiando la bellezza del territorio, oltreché diffondere spesso nell’area circostante odori poco gradevoli ed invitare anche gli animali selvatici a rovistare nelle enormi pattumiere alla ricerca di qualche scarto di cibo da poter gustare.

La raccolta stradale dei rifiuti è considerata da molti un metodo ormai obsoleto, superato, antico se non addirittura primitivo, è visto di malocchio, spesso comparato ad un sistema antigienico, che consente anche meno attenzione alla raccolta differenziata rispetto che al servizio porta a porta che permette ad ogni famiglia il possesso di un piccolo cassonetto personale nel quale gettare la tipologia di rifiuti prestabilita giorno per giorno, facendo riciclare talvolta la carta, altre la plastica, poi il vetro, l’organico e l’indifferenziato senza tempestare le città di questi grossi cassonetti stradali che sono senza dubbio un pugno in un occhio per chiunque li veda. Quando poi, a tutto ciò, si va ad aggiungere lo scempio al quale assistiamo ogni giorno come dimostrato dalle fotografie postate da Carrieri, quando vediamo questi possenti contenitori colmi di spazzatura invadere gli spazi come le strisce pedonali e ostacolare le rampe per i disabili, non possono che nascere denunce mediatiche come quelle di Bari Ecocity. Perché forse è arrivata davvero l’ora di dire basta alla raccolta stradale dei rifiuti e trovare il modo di evolverci ed adattarci all’era in cui viviamo.