foto di repertorio

I Carabinieri della Compagnia di Modugno hanno arrestato in flagranza di reato un 47enne pluripregiudicato, accusato di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, guida sotto l’influenza dell’alcool nonché rifiuto di sottoporsi all’accertamento per l’uso di stupefacenti. Il tutto è cominciato qualche notte fa, poco dopo le due, quando è giunta una telefonata al 112 di Bari. Un cittadino ha riferito di aver visto delle donne chiedere aiuto mentre si trovavano all’interno di un’auto rossa, condotta da un uomo che percorreva la SP67 in direzione Bitritto – Bitetto.
Allertati, i militari hanno prima pattugliato la SP67 e poi il centro abitato di Bitetto dove è stata intercettata un’utilitaria di colore rosso che procedeva con un’andatura zigzagante. Sottoposta a controllo, i Carabinieri hanno trovato il solo conducente, identificato nel 47enne, che era in evidente stato di ebbrezza alcolica, motivo per il quale è stato sottoposto all’alcol test.
Nella circostanza, in preda ai fumi dell’alcool, l’uomo ha cominciato a minacciare gli operanti alzando il tono della voce. Portato subito alla calma e tranquillizzato, si è sottoposto agli accertamenti di rito, risultando positivo con un tasso alcolemico pari a 2,23 g/l.
Nel corso del controllo è poi sopraggiunto un uomo, il cognato del soggetto fermato che, avvicinatosi ai militari, ha segnalato loro di aver appena trovato la moglie del 47enne. La donna era davanti la porta della loro abitazione in evidente stato confusionale, con il volto tumefatto e il vestito sporco di sangue, motivo per il quale la stava accompagnando, peraltro in compagnia della figlia undicenne della coppia, presso il Pronto Soccorso.

Appresa la notizia e terminati gli accertamenti con l’etilometro, i militari hanno effettuato una perquisizione all’interno dell’autovettura condotta da 47enne. All’interno sono stati trovati, oltre a due grammi di marijuana, un fazzoletto imbevuto di sangue sotto al sedile lato passeggero e diverse tracce di sangue ancora fresche, sul cruscotto, sul sedile e vicino al freno a mano.
Era evidente che l’autovettura condotta dal soggetto fosse stata poco prima teatro dell’aggressione patita dalla donna, davanti alla figlia, avendo così piena contezza che le richieste di aiuto segnalate al 112 erano proprio quelle della moglie del soggetto appena fermato. A questo punto all’individuo, che nel frattempo era anche risultato positivo all’alcool test facendo registrare un valore di alcool nel sangue ben oltre le soglie limite, è stata ritirata la patente ed è stato sequestrato il mezzo, venendo accompagnato in caserma.

In contemporanea, un altro equipaggio dei Carabinieri ha raggiunto il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Paolo dove era stata accompagnata la vittima, apprendendo che avesse riportato la frattura del setto nasale a seguito dell’aggressione. Acquisito l’esito degli esami clinici, i Carabinieri sono rientrati in caserma per contestare all’uomo anche la violenza contro la donna.
Alla notizia, il soggetto ha dato in escandescenza, minacciando che avrebbe ucciso gli operanti se non lo avessero liberato subito, restituendogli macchina e marijuana. Il 47enne è stato quindi tratto in arresto con l’accusa di minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale, oltre che di lesioni personali aggravate in danno della moglie convivente.
L’uomo, inizialmente sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione del PM di turno, a seguito del giudizio di convalida dell’arresto, a seguito di ordinanza del GIP è stato tradotto presso la casa circondariale di Trani ove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Quella che doveva essere per una famiglia una normale serata trascorsa in un locale, sulla via del ritorno, a causa di qualche bicchiere di troppo, si è rivelata un incubo per la donna e per la piccola che, si è poi appreso, avesse chiesto aiuto telefonicamente ai parenti mentre il padre picchiava la madre.

Un’altra triste pagina, macchiata di sangue, viene scritta proprio oggi, durante la ricorrenza della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.