Il 22 ottobre scorso, il 23enne barese Cosimo Profeta era stato arrestato con l’accusa di estorsione nei confronti del titolare di un centro scommesse del quartiere Libertà. Lo scorso 12 novembre, ben 20 giorni dopo il suo arresto, Profeta è stato scarcerato in quanto sia stato trovato un alibi che attesti la sua innocenza ed estraneità dai fatti: nel giorno in cui sarebbe avvenuta l’estorsione, ovvero il 23 agosto della passata estate, il ragazzo era in vacanza con la propria fidanzata ed i suoi amici nel Salento, a Porto Cesareo, come documentabile attraverso le fotografie e i video che immortalano l’accusato al mare nel corso di quella giornata.

Cosimo Profeta era stato arrestato con altre cinque persone nell’ambito di un’indagine nei confronti di affiliati al clan Strisciuglio accusati di estorsione nei confronti dell’ex titolare dell’agenzia di scommesse di Bari, il quale avrebbe riconosciuto Profeta tra le persone che lo scorso 23 agosto sarebbero andate nel suo locale a pretendere una somma di 7mila euro, tornando anche di seguito per sollecitare il pagamento. L’alibi mostrato dalla difesa di Profeta fa però pensare ad uno scambio di persona, tanto che, dopo 20 giorni di reclusione, il 23enne barese è stato scarcerato.