I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Mola di Bari, sotto il coordinamento della Procura Europea (European Public Prosecutor’s Office – E.P.P.O.), hanno individuato un’impresa dell’hinterland barese beneficiaria di contributi cofinanziati dall’Unione Europea e dalla Regione Puglia, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale Regionale 2007- 2013 – Fondo F.E.A.S.R., destinati all’ammodernamento ed alla ristrutturazione di una struttura agrituristica alberghiera in agro di Acquaviva delle Fonti, la quale impiegava dette somme per perseguire obiettivi diversi rispetto a quelli cui il contributo pubblico era destinato.

Nello specifico, il titolare dell’impresa ha posto in essere un atto meramente speculativo impiegando l’aiuto comunitario al fine di ristrutturare e collocare la struttura ricettiva sul libero mercato, prima del periodo di vincolo stabilito, conseguendo un illecito profitto quantificato in 215 mila euro. L’indagine, coordinata dalla E.P.P.O. – Organo Giudiziario dell’Unione Europea operativo dal 1° giugno 2021, istituito con il compito di indagare e perseguire i reati che ledono gli interessi finanziari europei – ha portato alla denuncia di un imprenditore barese per il reato di malversazione a danno dello Stato, e alla conseguente segnalazione per illecito amministrativo dipendente da reato.

Il Tribunale di Bari, direttamente interessato dal Procuratore Europeo Delegato, nel condividere l’impianto investigativo dei militari operanti coordinati dal I Gruppo Bari, ha emesso apposito decreto di sequestro preventivo, in via diretta o per equivalente, eseguito su dieci immobili e disponibilità bancarie nei confronti del titolare dell’impresa destinataria dei finanziamenti dell’U.E. e della Regione Puglia. Quello eseguito rappresenta il primo provvedimento giudiziario della specie richiesto dal Procuratore Europeo Delegato per la Provincia di Bari, peraltro in un settore di rilevanza strategica, quale è quello dei “Fondi Strutturali Europei” a sostegno della diversificazione delle attività e del reddito delle imprese agricole, il cui sperpero e l’illecita apprensione frenano lo sviluppo del Paese.