Un piccolo “esercito” di 4.282 infermieri è pronto per lavorare per la Sanità pubblica della Puglia. Si è consumato oggi, con l’ultima sessione delle prove orali, l’atto finale del Concorso unico regionale per 566 posti a tempo indeterminato da destinare alle esigenze della ASL Bari, di tutte le aziende sanitarie e aziende ospedaliero-universitarie e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico della Regione Puglia.

Prova superata, dunque, per quasi il 92% dei 4.641 candidati ammessi all’orale e risultati idonei dopo aver oltrepassato anche l’ostacolo della prova scritta e che ora, terminate le procedure formali, saranno inseriti nella graduatoria finale.

“È una buona notizia per la Puglia e per i pugliesi – commenta il presidente della Regione, Michele Emiliano – perché grazie a questo concorso, portato a termine in tempi davvero rapidi, rafforziamo la Sanità pubblica con energie nuove, determinate ad operare nelle nostre strutture al servizio dei cittadini, elevando la qualità dell’assistenza sanitaria. A questi uomini e donne, pronti a lavorare nella nostra Sanità, auguro di dare il meglio di sé nella cura delle persone e di rappresentare quella marcia in più necessaria per rispondere ai bisogni dei cittadini”.

Il concorso unico regionale giunge al termine di un iter complesso partito a febbraio scorso con eccezionali misure di sicurezza, essendo tra i primi concorsi pubblici in Italia svolti in tempo di Covid e con un gran numero di candidati, quasi 17mila, e concluso con un vero “tour de force” costituito da tre sessioni di colloqui settimanali con circa 250 candidati per volta, tra il primo settembre e metà ottobre. Anche qui con una novità assoluta, tra le prime in Italia: l’accesso esclusivamente consentito ai candidati provvisti di Green pass. Sempre in un contesto, la Fiera del Levante, ben organizzato, con spazi ampissimi e sottoposto a rigide misure anti-contagio, tali da consentire ai candidati di svolgere le prove in totale serenità e alla commissione di concorso di valutare la professionalità e le competenze di candidati e, soprattutto, delle candidate. Oltre il 68% degli ammessi alla prova orale, 3.184, era infatti costituito da donne.

Molto varia anche la provenienza dei partecipanti. Oltre alla Puglia, rappresentata da 3.275 candidati, il 70,6% del totale, di cui quasi mille baresi (30,5%), altre 18 regioni italiane – assente solo la Valle d’Aosta – hanno fatto registrare la partecipazione di infermieri e infermiere. Nutrita la rappresentanza proveniente da Campania (458), Basilicata (160), Lombardia (111) ed Emilia Romagna (134), oltre a 22 candidati dall’Estero.

Gli oltre 4.200 tra vincitori e idonei nei prossimi mesi costituiranno le nuove leve della Sanità pubblica, anche per via della giovane età: circa l’83% dei partecipanti ha tra 18 e 35 anni, con una prevalenza (42,8%) della fascia d’età 26-30, mentre solo poco più dell’1% ha più di 50 anni.

“Sono risorse umane e professionali – commenta il Direttore generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce – che rinforzeranno l’assistenza sanitaria sia negli ospedali sia sul territorio. Questo concorso, in soli otto mesi, ha messo in campo grandi numeri e misure di sicurezza straordinarie e selezionato una nuova generazione di infermieri e infermiere, che saranno preziose per la nostra azienda quanto per tutta la Sanità pugliese. Ai vincitori va il nostro augurio di buon lavoro, così come un doveroso ringraziamento lo si deve a chi ha organizzato e reso possibile uno dei primi, più grandi e complessi concorsi pubblici in epoca Covid”.

“Missione compiuta” per l’Area Gestione Risorse Umane della ASL Bari e per Francesco Germini, dirigente delle professioni infermieristiche che ha presieduto la commissione di concorso composta dai commissari Nicola Devivo e Caterina Carnimeo e dalla segretaria Stefania Riflesso.

“Assieme alle sette sottocommissioni, che ringrazio, – spiega Germini – è stato svolto un enorme lavoro per selezionare professionalità e competenze di cui vi è un gran bisogno. Chi è entrato in graduatoria, e sono un gran numero, ora avrà la possibilità di lavorare a tempo indeterminato per la salute e il benessere dei pugliesi”.