Varcato l’uscio della palazzina la puzza si fa insopportabile, neppure la mascherina lo rende meno nauseabondo. Siamo al piano terra e l’appartamento da dove proviene si trova al secondo.

Nei mesi scorsi la situazione in via Ugo La Malfa era salita agli onori della cronaca. In quella casa popolare vive una famiglia di 5 persone: padre, madre gravemente malata e tre figli, la più piccola appassionata di gatti. Li ama talmente tanto da averne alcune decine, insieme a una tartaruga di terra tenuta in gabbia, criceti, pappagallini e la sua Luna, una cagnolina smunta e irascibile.

Nei mesi scorsi alcuni giornali locali parlavano dell’accaduto come se il problema fosse stato risolto. Le istituzioni erano entrati nell’appartamento e avevano portato via alcuni dei gatti, forse 16 o 20 animali in tutto. La situazione, però, è peggiorata. In casa sono evidentemente rimaste gatte non sterilizzate, che nel corso del tempo hanno partorito decine di cuccioli. Molti sono morti, gli altri hanno continuato ad affollare la casa.

Al nostro arrivo la puzza della pipì e delle feci dei gatti era resa ancora più insopportabile dalla candeggina usata per ripulire tutto. I gatti sono ovunque, hanno libero accesso in tutta la casa a eccezione della camera da letto in cui passa il suo tempo la padrona di casa ammalata. Una donna in evidente difficoltà, convinta di dover morire da un momento all’altro.

Gli inquilini dello stabile sono esasperati, molti dei quali colti da malori improvvisi causati dall’esalazione di quel tanfo nauseabondo. La sottrazione di qualche animale è stata spacciata come intervento risolutivo, ma le cose stanno diversamente e bisognerebbe intervenire per il bene di tutti, anche dei gatti.