Colpo di scena nelle indagini sulla morte di Bruna Bovino, la 29enne italo-brasiliana uccisa il 12 dicembre 2013 nel suo centro estetico a Mola di Bari.

Domenico Rana, il pregiudicato che in tre diversi interrogatori ha rivelato agli inquirenti baresi che Antonio Colamonico, ex amante di Bruna Bovino, imputato per omicidio volontario e incendio doloso, gli avrebbe confidato in cella di aver ucciso la donna per gelosia, ha ritrattato tutto.

“Dichiaro che ritratto tutte le mie dichiarazioni”, le parole scritte su un foglio di carta datato 4 giugno 2021 mostrato in occasione dell’udienza del processo di appello bis sul delitto.

Il 41enne Colamonico era stato arrestato nell’aprile 2014 con l’accusa di omicidio volontario e incendio doloso, appiccato per l’accusa con l’obiettivo di cancellare le prove del delitto appena compiuto. In primo grado, nel luglio 2015, Colamonico era stato condannato alla pena di 25 anni di reclusione, prima di essere assolto nel novembre 2018. 

Un nuovo collegio della Corte di Assise di Appello ora è chiamato a rivalutare l’accaduto e le responsabilità del 41enne. Il sostituto pg Carmelo Rizzo ha chiesto una condanna a 28 anni di reclusione, la sentenza è attesa nelle prossime ore.