“Il ragazzo si è detto più volte consapevole della gravità del suo gesto e delle conseguenze che questo purtroppo ha portato, è in uno stato di shock e si è detto più volte pentito per la prematura scomparsa di Paolo Caprio”.

A parlare è Giovanni Capaldi, l’avvocato di Fabio Giampalmo, il giovane di 20 anni che, la notte scorsa alle 5, ha sferrato tre pugni causando la morte del 41enne Paolo Caprio.

“L’autopsia stabilirà se il decesso è conseguenza diretta dei colpi sferrati da Giampalmo o se sopraggiunto in seguito alla rovinosa caduta, questo senza mutare la gravità di quanto accaduto potrebbe alleggerire la posizione giuridica del mio assistito”, continua il legale che conferma anche la futilità delle ragioni che hanno portato il 20enne a colpire il “rivale”.

“Escludo categoricamente che possa essersi trattato di un regolamento di conti per una discussione avvenuta altrove e sfociata sul piazzale del bar della stazione di servizio – spiega l’avvocato Capaldi – così come sono le stesse immagini a confermare che la vittima sia caduta in seguito ad alcuni pugni e quindi, a differenza di alcune voci, non sono stati usati oggetti contundenti di alcun tipo tantomeno una mazza”.

Giampalmo dunque avrebbe perso letteralmente la testa mentre era con la compagna, i figli di due mesi e due anni e altre coppie di amici. Nelle prossime ore il 20enne comparirà davanti al gip per la convalida del fermo.