All’esito di un intervento eseguito nella zona industriale di Modugno per un incendio di rifiuti, i Carabinieri della Compagnia di Modugno hanno sottoposto a sequestro un’area aziendale e denunciato in stato di libertà l’amministratrice, una 63enne barese, che dovrà rispondere del reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”.

Continuano innumerevoli le segnalazioni di incendi di varie dimensioni che impegnano i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine. Ma non sono solo gli incendi boschivi a destare allarme e a richiedere l’intervento del personale preposto. Purtroppo, spesso, ad andare in fiamme sono rifiuti accumulati in aree pubbliche o private, che una volta raggiunto un determinato volume, piuttosto che essere conferiti, per il tramite di ditte specializzate, nelle idonee aree di stoccaggio, vengono dati alle fiamme.

Questo modo di “fare pulizia” rappresenta un malcostume che danneggia irrimediabilmente l’ambiente e la salute dei cittadini. Ed è proprio per contrastare questo “comodo ed economico” modo di fare, questo antipatico fenomeno, che Vigili del fuoco e Carabinieri lavorano ormai in stretta sinergia.

Proprio questa sinergia ha portato nello scorso pomeriggio il personale dei VVFF di Bari a richiedere l’intervento in loco dei Carabinieri, allorquando sono stati chiamati a domare le fiamme sviluppatesi, per cause in corso di accertamento, in un’area adiacente un capannone, ubicata all’interno di un complesso aziendale sito in Modugno a ridosso della trafficata SP 231, ove erano stati accatastati materiali di varia natura.

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, congiuntamente a quelli della locale Stazione si sono immediatamente portati sul posto e dopo aver contribuito a mettere in sicurezza l’area interessata dalle fiamme hanno effettuato un sopralluogo all’interno del complesso aziendale. All’esito delle operazioni d’ispezione gli appartenenti all’Arma hanno avuto modo di constatare che l’incendio avesse interessato una catasta di rifiuti lignei e ferrosi posta a ridosso di uno dei capannoni insistenti in quel complesso, e che solo per il pronto intervento dei VVFF lo stesso non avesse assunto dimensioni tali da arrecare danno all’immobile adiacente.

Inoltre, sempre all’interno del medesimo complesso aziendale, è stata individuata un’altra area, analoga a quella interessata dalle fiamme, nella quale erano stati accatastati, senza alcuna autorizzazione, oltre 25 metri cubi di materiali di risulta. Al termine delle operazioni, sia l’area interessata dall’incendio sia quella adibita a ricettacolo di rifiuti sono state sottoposte a sequestro. Gli immediati accertamenti svolti dagli investigatori hanno altresì permesso di identificare la responsabile dell’area in questione che è stata quindi denunciata in stato di libertà alla Procura di Bari.