La nuova Tac 128 slices ha fatto il primo esame due giorni fa a Triggiano. Il presidio post acuzie è stato dotato della nuova apparecchiatura già operativa, sempre con tecnologia a 128 slices, all’interno dell’Ospedale Di Venere e nel presidio di Molfetta. Tre passaggi importanti all’interno del più vasto e articolato piano di rafforzamento e ammodernamento delle apparecchiature diagnostiche dell’azienda sanitaria. In cifre: più di 75 mila Tac fatte nel 2020, di cui oltre 18 mila al Di Venere, con una stima di crescita almeno del 20% nel 2021 e un impatto positivo sull’abbattimento delle liste d’attesa e sulla “normalizzazione” della pandemia.

Per il dottor Michele Tricarico “la Tac di Triggiano è oggi tra le più performanti dell’intera Asl”. Per il direttore del Dipartimento di Radiodiagnostica della Asl Bari seguiranno miglioramenti: “altre due Tac 128 slices saranno installate nei prossimi mesi nell’ospedale di Monopoli e nell’ex Cto di Bari, componendo un quadro di apparecchiature e tecnologie modernissime”. Rinnovi di apparecchiature che comportano interventi strutturali e impiantistici ma senza intaccare la consueta attività, “garantita con le apparecchiature già in uso”, come ricorda il dottor Paolo Comes, a capo della Radiologia del San Giacomo, dove si è al lavoro per accogliere già a inizio novembre la nuova Tac 128.

Strumenti avanzati, che permettono di migliorare qualità e accuratezza delle diagnosi. Così Ancora Tricarico, da un anno anche direttore della Radiologia del Di Venere, spiega: “le 128 slices possono eseguire esami con un maggiore livello di dettaglio e sono in grado di analizzare, ad esempio, le coronarie, continuando a garantire nello stesso tempo, ma a un livello più elevato, esami importanti come l’angiotac e lo studio della perfusione cerebrale».

Innovazione e programmazione corrono dunque su binari paralleli: “abbiamo un piano ambizioso di ammodernamento e sostituzione di attrezzature – promette Tricarico – che si svilupperà nei prossimi mesi, ad esempio su ospedali come Putignano e Corato, dov’è in programma la sostituzione di Tac ormai datate. Anche qui al Di Venere dovremo migliorare diverse macchine: la risonanza magnetica ad esempio, che contiamo di poter potenziare con una Rmn più performante, in modo da avere il doppio impianto; come anche la terza Tac, da aggiungere alle due già operative, da collocare vicino al pronto soccorso per rendere più efficiente la gestione dell’emergenza-urgenza che ha proprio nel Di Venere un punto di riferimento aziendale. Anche per questo abbiamo già in mente di installare un apparecchio radiologico robotizzato all’interno di un vero e proprio padiglione di emergenza, in modo da poter svolgere tutte le analisi necessarie senza dover muovere il paziente traumatizzato”.

Il piano di potenziamento investe le singole strutture e soprattutto l’intero disegno della diagnostica per immagini. Pertanto, il direttore del Dipartimento conclude: «Stiamo compiendo un grande lavoro di armonizzazione e coesione tra attività ospedaliera e del territorio e anche per questo la Tac di Triggiano ha un valore strategico. Questa nuova tecnologia ha poi risvolti benefici sui pazienti in termini di miglioramento e affinamento della diagnosi, pensiamo alle tante patologie oncologiche, e perché riduce la dose di radiazioni cui vengono sottoposti. Le prossime in arrivo sul mercato saranno in grado di ridurre l’irradiazione ancora di più, come previsto dalla normativa europea in materia, per cui l’azienda si sta prodigando per allinearsi anche su questo doppio versante».