Amtab a pezzi, siamo alla resa dei conti. Volano gli stracci in commissione congiunta Trasparenza e Aziende Partecipate. L’imbarazzo è palpabile e le accuse reciproche senza mezzi termini, nonostante gli inutili tentativi di ritrattare e precisare qualcosa che è già evidente come l’opinabile gestione dell’azienda del trasporto pubblico barese.

Da anni ormai denunciamo le accuse dei sindacati, mostriamo documenti e facciamo domande alle quali non abbiamo ancora avuto una risposta articolata. Pensavamo di averle viste tutte, ma quanto successo oggi in seduta congiunta delle due commissioni comunali ha davvero dell’incredibile. Il presidente dell’Amtab, Pierluigi Vulcano, ha accusato di essere al centro di una congiura, di avere contro certa stampa scandalistica (noi ndr.) e alcuni consiglieri comunali “strumentalizzati”.

La dichiarazioni da “bar” e talk show” ha mandato su tutte le furie il consigliere di maggioranza Francesco Giannuzzi, ex bancario ed esperto di lettura di bilanci. Il consigliere del centrosinistra ha smontato la difesa d’ufficio del presidente Vulcano parlando addirittura di “Voci di bilancio non vere, copiate e incollate da quelle dell’anno precedente”, con errori grossolani e sviste evidenti. E poi le consulenze, le assunzioni degli interinali, il livello di sicurezza nell’officina, gli affidamenti diretti, la gestione del bar, la mancanza di un albo pretorio online e i rapporti tesi con i sindacati. Insomma, stando a vedere ciò che è accaduto oggi, pare proprio che la maggioranza di governo cittadino sia nettamente spaccata sul futuro del management dell’Amtab.

Cresce il numero dei consiglieri e di rappresentanti politici convinti che la cosa migliore sia voltare pagina, con le dimissioni in blocco di questo Consiglio di Amministrazione e del suo Presidente. Resta però da capire cosa intendesse dire Vulcano quando ha dichiarato apertamente di essere al centro di una congiura, messa in piedi artatamente da qualcuno che invece dovrebbe difendere il suo operato. E soprattutto cosa abbia voluto dire quando si è detto disponibile a raccontare tutto una volta risolti alcuni procedimenti disciplinari ai danni di “persone che evidentemente non avrebbero dovuto essere toccate”.