Nell’ambito dei controlli svolti dalla Polizia Locale di Bari, ieri sera gli agenti hanno sorpreso il Titolare di un pubblico esercizio in Piazza Mercantile a somministrare alcolici a minori  senza neppure una minima preventiva richiesta di documenti ai clienti per verificare l’età che consentisse l’acquisto o la somministrazione. Al titolare, a seguito del controllo è stata elevata una multa di 333 euro.

La legge n. 48 del 18 aprile 2017 ha, finalmente, riordinato il quadro legislativo in merito alla vendita e somministrazione di alcolici ai minorenni, in Italia, modificando in parte la legge n.125 del 2001. Tale legge, che converte Il D.L n. 14 del 20 febbraio 2017, ha stabilito il divieto di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 18. Da evidenziare che si specificano due termini diversi: “vendita” e “somministrazione”, intendendo con il primo l’atto di portare via quanto acquistato, con il secondo l’atto di bere l’alcolico nel luogo in cui è stato acquistato. In questo modo, si colpiscono sia i luoghi della somministrazione (bar e simili), che luoghi della vendita (supermercati, negozi di alimentari e così via).

In particolare, oggi in Italia è un reato somministrare bevande alcoliche a minori di 16 anni: chi infrange tale divieto può essere punito con l’arresto fino a 1 anno (art. 689 del Codice Penale).

Invece, la vendita di alcolici a minori di 16 anni può comportare sospensione della licenza commerciale. Diversamente, è considerato solo un illecito di natura amministrativa la somministrazione di bevande alcoliche a minorenni di età compresa tra 16 e 18 anni: tale infrazione è punita con sanzione pecuniaria che oscilla tra i 250 ed i 1000 euro (come era già previsto nell’art. 14-ter della legge 30 marzo 2001 nr. 125). Se il commerciante risulta recidivo, la seconda sanzione consta di una sospensione di 3 mesi della licenza commerciale e di una sanzione tra i 500 ed i 2000 euro.

Per il titolare di un esercizio commerciale vige quindi un obbligo generale di chiedere un documento d’identità ai ragazzi che vogliano acquistare o consumare alcolici. Gli agenti della Polizia Locale si sono finiti avventori e così hanno potuto constatare l’illecito. Arrivano spesso segnalazioni, con intervento anche sul posto della P.L., di minori colti da malore magari dopo aver assunto il classico cicchetto acquistato o somministrato da esercenti poco onesti.