In merito all’interrogazione della consigliera regionale del M5S Antonella Laricchia sullo stato di agitazione del personale dell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, il commissario straordinario Alessandro Delle Donne precisa quanto segue.

“Lo stato di agitazione del personale, proclamato a maggio dalla FIALS, di cui il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessore alla sanità Pier Luigi Lopalco sono stati tempestivamente e ampiamente informati, è stato in gran parte discusso, affrontato e gestito da questa direzione generale e, per quanto di competenza, è stato già oggetto di trattativa sindacale. I motivi che hanno portato la FIALS alla proclamazione dello stato di agitazione, tutti rivenienti dalla precedente amministrazione, sono stati trattati, già a fine giugno, al tavolo convocato in prefettura e, al momento, in buona parte superati, mentre sono in via di risoluzione alcuni punti che non attengono strettamente alla contrattazione sindacale collettiva”.

“In merito alla presenza di legionella in uno dei reparti dell’Istituto, questa direzione generale ha messo in atto, fin dal primo momento, tutte le procedure di manutenzione anti-legionella, ordinarie e straordinarie previste. Anche di questo, sono stati tempestivamente e ampiamente informati sia il presidente Emiliano che l’assessore Lopalco, così come i lavoratori, le sigle sindacali e, per tramite della stampa, i pazienti, i loro familiari e quanti afferiscono anche occasionalmente all’Istituto”.

“Si precisa, a riguardo, che tali interventi di manutenzione sono tuttora effettuati con una precisa periodicità e che, anche a seguito di tale episodio, la direzione sanitaria ha predisposto una serie ulteriore di interventi di monitoraggio e controllo sul rispetto dei protocolli di igiene e sicurezza, in tutti i reparti, finanche sulle date di scadenza dei farmaci sui carrelli d’emergenza e dei dispositivi di protezione individuale”.

“La gestione corrente dell’Istituto e delle sue risorse umane è orientata, pertanto, alla massima prudenza, così da garantire per tutti, lavoratori e pazienti, i più alti standard di sicurezza. Tutto ciò si è reso possibile grazie alla disponibilità e al supporto del personale in servizio, anche in assenza del direttore amministrativo, che si è dimesso a fine giugno e il cui incarico, al momento, non è stato assegnato: procedura, questa, legittimamente prevista fra le prerogative del commissario straordinario”.