“Chi tra voi è senza peccato scagli la prima pietra”. La frase del Vangelo secondo Giovanni (8,3), laicizzata per ogni occasione, è la più calzante. Non vogliamo fare le orsoline, i puritani a ogni costo. Siamo stati costretti ad addolcire e smussare, a segare e ritoccare, cercando tuttavia di restare quantomeno coerenti con noi stessi. Qualche volta ce l’abbiamo fatta, altre volte no. Ciò che è capitato oggi al laboratorio analisi Ditonno, in via Quintino Sella, ci ha lasciato senza parole.

Abbiamo dovuto chiedere più volte se avessimo capito bene, se il tenore della conversazione avesse davvero preso quella piega. Denunciavamo un paradosso segnalatoci da alcuni residenti e qualche commerciante della zona. Un problema che riguarda anche il tratto di corso Vittorio Emanuele II sovrastante il caffè Rex: il tremendo guano di piccione. Niente di personale, s’intende. Quella quantità di guano di piccione in quel contesto è davvero un cazzotto in faccia. Da un lato si pubblicizzano le buone prassi igienico-sanitarie; dall’altro bisogna guardarsi in altro nel caso di un bombardamento o semplicemente perché dalla cosiddetta fascia di contenimento installata per risolvere il problema non cada guano ormai secco. Siamo andati a chiedere spiegazioni e ci siamo ritrovati di fronte alla più esplicita richiesta: “Facciamo pubblicità, venga su da me e ne parliamo”, avanzataci da qualcuno del laboratorio. Evidentemente non è stato fatto abbastanza per restituire decoro, igiene e sicurezza a quella parte di Bari.

Sicurezza, sì, perché a causa della pioggia e della presenza del guano un’anziana donna qualche settimana fa è caduta facendosi molto male. Ebbene, non siamo santi, bigotti o goggioni, tanto per dirla alla barese, ma nemmeno vendiamo il nostro lavoro per un po’ di pubblicità. La signora che ci ha dato spiegazioni, o quantomeno ha tentato di farlo, potrà anche arrabbiarsi, ma il paradosso è incontrovertibile: il guano di piccione su quel tratto di strada è tremendo anche per le attività commerciali presenti al piano strada dei due palazzi incriminati. “Per il momento non sono previsti interventi, non ne abbiamo neppure parlato”, ha confessato uno dei due amministratori di condominio. Alla luce di quando successo crediamo sia arrivato il momento di farlo. È vero, i palazzi sono privati, ma la strada, l’igiene e la sicurezza riguardano tutti.