Qualcuno potrà dire: “Prendi in giro della povera gente”. Altri riconosceranno in alcuni dei protagonisti abusivi del parcheggio, ubriaconi dai quali girano al largo quando passano da piazza Moro. In quel luogo surreale, in quella miscela esplosiva, abbiamo semplicemente raccontato uno spaccato di vita ai margini, attraverso la narrazione della strada e con quel pizzico di sarcasmo che aiuta a salvare la pelle nel caso di spiacevoli imprevisti.

Sta di fatto che nel luogo simbolo dello spaccio, dell’alcolismo, dell’abuso, patria di risse e aggressioni, di un’integrazione mancata, c’è bisogno di un “medico”. Un insegnante di vita e degrado come Ciccio, un punto di riferimento che ricucia labbra e sopracciglia rotti, oltre che anime e spiriti malconci. Ciccio, sindaco di piazza Moro, seduto su un masso, armato di garze e cerotti, medica un migrante nei guai.

Stando a quello che siamo riusciti a sapere, tra una canzone neomelodica e una birra sudata scolata tutta d’un fiato, pare che il giovane abbia avuto un pugno in faccia da un connazionale. La colpa? Aver cercato di fermare un connazionale che stava molestando una passante.

Si pensa a come riqualificare quelle due piazze maledette, siamo agli arbori della discussione dal basso, ma per il momento in quei luoghi continuano ad alternarsi drammi, incuria e sceneggiate napoletane.