L’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Adisu), priva del presidente da cinque mesi, finisce sotto la lente di ingrandimento della Procura di Bari a causa di vari esposti, anonimi e firmati, inviati nel mese di giugno anche alla Guardia di Finanza e alla Regione.

Visti gli esposti, la Guardia di Finanza ha deciso di presentarsi nella sede dell’agenzia per acquisire la documentazione per avviare le verifiche. L’indagine incrocia anche una serie di manovre politiche riguardo la nomina del presidente.

L’uscente è Alessando Cataldo, commercialista barese cugino omonimo del marito dell’assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia. Cataldo è in lizza per la riconferma e a sfidarlo c’è Marco Cataldo, ingegnere salentino vicino all’assessore alla Formazione, Sebastiano Leo.

Altre denunce sono arrivate in merito alla gestione dei concorsi, in particolare quello per dirigenti. La Guardia di Finanza sta indagando sulla nomina della commissione giudicatrice tra i quali ci sarebbero componenti napoletani di una università privata nella quale hanno insegnato sia la Maurodinoia che il presidente uscente Cataldo.

Nell’esposto si parlava di una insolita modalità di sorteggio, con urna aperta e effettuata da una persona aderente al movimento politico Sud al Centro. Cosa che più inquieta è che l’esposto elencava i vincitori prima ancora che fossero decretati. Nomi che avrebbero legami con politici di Bitonto, Noicattaro e Triggiano, dove la Maurodinoia ha raccolto tanti voti.

Al momento le Forze dell’Ordine stanno indagando per capire se quanto denunciato è vero o solo una forma di rancore verso l’Adisu.