Alcuni giorni fa riceviamo la chiamata di un’operatrice socio sanitaria della Rsa Casa Caterina di Adelfia. “Ho foto di materassi in condizioni indecenti, ma voglio restare anonima perché ho paura di perdere il lavoro”. Troppo poco quella denuncia per dargli seguito, fin quando oggi abbiamo visto il servizio fatto dai colleghi di Telebari.

L’operatrice – forse la stessa -, con la voce camuffata ha denunciato alcune presunte inefficienze. Com’è ovvio i colleghi hanno sentito la voce dei vertici della struttura. A quel punto abbiamo deciso di andare fino in fondo, perché in questo lungo periodo di pandemia troppe volte siamo stati costretti a raccontare storie di abusi e nefandezze ai danni degli anziani ospiti.

Stando a quello che siamo venuti a sapere, i problemi a Casa Caterina sarebbero cominciati quando sono comparsi i primi problemi di natura amministrativa. Pochi infermieri, operatori socio sanitari in malattia a causa del forte stress, problemi con la somministrazione delle terapie agli anziani e condizioni igieniche discutibili, sono alcuni dei presunti problemi registrati all’interno della struttura.

La società, meglio dire ciò che resta, difende a spada tratta il suo operato, ma siamo venuti a conoscenza di un’ispezione dei Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione (NAS), avvenuta pochi mesi fa. Chi ha deciso di parlare con noi è sicuro che la situazione già allora fosse preoccupante e quindi i militari non avrebbero mai potuto non accorgersi di quanto stesse accadendo. Quale ispezione è stata fatta? La struttura è stata passata al setaccio? È stata elevata una sanzione? Cosa cosa c’è scritto sul verbale rilasciato al termine dell’accertamento? Possibile che le condizioni fossero idilliache in quel periodo, fino a precipitare in questo modo nelle ultime settimane? Sono alcune delle domande alle quali parenti degli ospiti e alcuni dipendenti scrupolosi vorrebbero risposte coerenti.

Entrando nel dettaglio possiamo con una certa precisione sostenere che ci sarebbero 11 operatori soci sanitari impegnati costantemente nei turni di lavoro. Sette sarebbero quelli in malattia e 2 in ferie, proprio in conseguenza della decisione di pagare gli stipendi con acconti. Il malcontento è palpabile, così come evidente è la carenza di infermieri. Il 26 luglio scorso, poi, si è dimesso il direttore sanitario, ma a quanto pare l’amministratore avrebbe deciso di non rimpiazzarlo. Ultimamente c’è stato il caso di positività al Covid di una dipendente, che ha comunicato l’accaduto alla Asl. Dai documenti sarebbe emersa l’accettazione di un anziano nonostante la struttura fosse chiusa per quarantena. Da almeno 5 giorni, poi, i parenti sarebbero senza informazioni relative ai propri cari. Alcuni di loro si sarebbero presentati presso la struttura, ma non sarebbero comunque riusciti a entrare. C’è anche il caso di un ascensore rotto da oltre un mese, che non viene riparato. Il guasto starebbe creando diversi problemi anche al secondo elevatore, bloccatosi in diverse occasioni. In tanti si chiedono cosa accadrebbe nel caso di un incendio e come questa situazione possa essere sfuggita ai Nas.

Ma c’è un fatto che – fosse accertato – sarebbe ancora più grave. Non si tratta solo del caso Covid positivo e dell’accettazione dell’anziano ospite nonostante la quarantena. Almeno non sarebbe solo quello. Il 3 agosto scorso, quello che firma dichiarandosi direttore sanitario di Casa Caterina avrebbe siglato il certificato di avvenuta morte di una 80enne, registrata intorno alle 2 di quella notte. Secondo quanto ci risulterebbe, chi firma a quella data non era direttore sanitario. Il titolare si era infatti dimesso il 26 luglio scorso senza essere stato sostituito, almeno stando alle informazioni in nostro possesso. Fosse accertato, a che titolo il medico avrebbe firmato quel certificato?

I vertici di Casa Caterina denunciano la cronica assenza di infermieri, chiedono addirittura di intercedere con la Regione per sopperire a tale mancanza, riguardante diverse strutture non solo quella di Adelfia. Una cosa è certa, i racconti che ci vengono forniti non tornano rispetto a quanto dichiarato dai vertici di Casa Caterina. Un buon motivo per una nuova ispezione. Solo in questo modo si potrebbero scongiurare eventuali conseguenze negative per gli ospiti, mettendo così a tacere le voci che da troppo tempo circolano sulla discutibile gestione della struttura.

Restiamo a disposizione dell’amministratore della struttura nel caso volesse replicare sui diversi punti trattati nell’articolo.