La Cgil Puglia lancia l’allarma, il 59% delle imprese agricole sottoposte ad ispezione nel 2020 sono risultate irregolari.

A parlare è Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Puglia, che afferma “se leggiamo i dati delle ispezioni è talmente bassa la possibilità di ricevere un controllo che a chi è senza scrupoli conviene agire nell’illegalità. L’ispettorato nazionale ha nel 2020 definito poco più di mille accertamenti, appena il 3% del totale delle aziende che operano nel settore primario (circa 37mila), e il 59% è risultato non in regola, con mille lavoratori coinvolti e la metà in nero”.

La soluzione è proposta da Antonio Gagliardi, segretario generale della Flai Cgil pugliese, “va rilanciato il confronto con istituzioni e imprese per far funzionare le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità. Alle imprese chiediamo di decidere da che parte stare, se con gli sfruttatori o con la legge”.