Emergono novità scottanti dalle dichiarazioni che Michele Oreste, ex affiliato al clan Capriati, ha rilasciato due anni fa alla Direzione distrettuale antimafia di Bari nel corso dell’inchiesta che ha portato in carcere l’ex gip Giuseppe De Benedictis. Il pentito barese ha dichiarato che ci sarebbero state parcelle di avvocati pagate con la cocaina.

A queste dichiarazioni si aggiungono anche quelle di altri pentiti come Domenico Milella, Matteo Tulimero e Vito De Felice che già dieci anni fa avevano denunciato il sistema secondo cui alcuni avvocati riuscivano ad ottenere provvedimenti favorevoli in cambio di denaro.

Secondo le parole di Oreste, anche Vito Martiradonna, cassiere dei Capriati e re delle sale slot, avrebbe lavorato come autista al servizio di un avvocato penalista e che gli capitasse spesso di pagare le parcelle con quantitativi di cocaina con l’aiuto di Tommy Parisi.

Michele Oreste ha poi raccontato un caso specifico: “La consegna è avvenuta a settembre 2018 su ordine di Tommaso Parisi. Lo stupefacente mi fu consegnato in via De Rossi in due borsoni contenenti 25 panetti di cocaina purissima che ho consegnato all’avvocato. Poi sono andato al punto di ritrovo dei Martiradonna per comunicare l’avvenuta operazione”.

“Molto spesso, non avendo i capitali pronti, loro pagavano con lo stupefacente perché era più comodo fare così” ha rivelato Oreste alle domande effettuate dal pm.