Si è conclusa nei giorni scorsi l’operazione complessa regionale denominata “ASIA”“ finalizzata ad una mirata attività di controllo della filiera ittica e che ha impegnato il personale della Guardia Costiera, coordinato dal 6° Centro di Controlo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari.

Il bilancio complessivo dei controlli, che hanno riguardato principalmente pescherie e ristoranti etnici/orientali, ammonta ad una tonnellata di prodotto ittico sequestrato per un totale di 50mila euro di sanzioni amministrative comminate, oltre alla denuncia all’autorità giudiziaria di 6 soggetti per fatti penalmente rilevanti.

L’attenzione si è concentrata, a tutela del consumatore, sulla verifica della qualità e provenienza del prodotto ittico venduto o somministrato, con particolare riguardo a quello consumato in ristoranti etnici/orientali, particolarmente frequentati.

In un ristorante “sushi” del centro di Bari, ad esempio, sono stati rinvenuti alimenti congelati e prodotti ittici scaduti, tra cui cozze sgusciate in sacchi di provenienza estera, per un quantitativo totale di circa un centinaio di chili.

Le violazioni contestate hanno riguardato principalmente la frode in commercio, il cattivo stato di conservazione degli alimenti e la mancanza di documenti che attestassero la provenienza e quindi la tracciabilità del prodotto ittico, prevalentemente di importazione, a cui è correlato il rischio che lo stesso sia stato pescato in zone del pianeta contaminate nelle quali è addirittura vietata la cattura di specie ittiche.

Purtroppo è piuttosto diffuso il fenomeno della vendita di prodotto ittico non dichiarato e quindi non tracciabile, o la somministrazione di prodotto privo di etichettatura e informazioni obbligatorie sulla provenienza, spesso in cattivo stato di conservazione e di qualità non corrispondente a quella indicata in menù e depliant informativi, con la conseguenza che la salute di ignari clienti e consumatori è messa in pericolo da fraudolenti operatori.