Siamo tornati ai giardini De Bellis per rincontrare Gabriele, un disabile malato di 66 anni che da qualche giorno vive accampato lì con la sua carrozzella elettrica, un letto e un paio di cassetti.

Chiarito il fatto che non possa rimanere dov’è, Gabriele sta già cercando una sistemazione presso una struttura ma pone 3 condizioni, a suo dire inalienabili, “non si possono contrattare – spiega l’uomo -. Ho bisogno di un televisore – e fin qui tutto bene -, di un piatto doccia nel bagno che mi possa reggere, le strutture che ho contattato fino ad ora hanno sedie per disabili non a norma che reggono massimo fino ad 80 chili. La terza condizione è che voglio una persona che mi faccia compagnia: io leggo, scrivo, sono lucido. Ho bisogno di una persona lucida come me, non una che mi comandi e mi dica a che ora spegnere la luce “.

“Se queste esigenze venissero rispettate io ci andrei subito. Dalle altre strutture non sono scappato perché sono pazzo, ma perché non erano a norma – racconta Gabriele -. Mi assumo le responsabilità di quello che dico”, conclude amareggiato.