Torniamo a parlare del caso di presunta truffa a danno di Rosaria Decaro, la donna di Bitonto che nel luglio 2019 aveva acquistato un bar da un amico di famiglia. Questa volta, però, a raccontarci la sua versione dei fatti è Francesco Brascia, l’uomo accusato da Rosaria e da una presunta testimone.

Nella lunga conversazione che abbiamo avuto con lui, Francesco dà una versione completamente diversa dell’accaduto. Gli abbiamo posto domande in merito al fatto di aver ricevuto i soldi in nero, sul perché i poliziotti abbiano consegnato a lui le chiavi del negozio e sul perché pare non ci sia un verbale della consegna.

Brescia ha risposto a tutte le nostre domane e ha rimandato alla mittente tutte le accuse, sollevando dubbi sulla credibilità della versione di Rosaria Decaro, tutto questo alla vigilia della conciliazione dal Giudice di pace.

Francesco Brascia è ancora intenzionato a vendere il bar e rinnova l’invito a Rosaria di consegnarli quanto dovuto per realizzare veramente quello che ha sempre detto essere il sogno della sua vita.

Da questa storia, indipendentemente da chi abbia ragione o no, emerge oltremodo quanto la giustizia possa penalizzare le persone, indipendentemente da quale sia la storia. In questo caso ci sono due persone che dicono due cose contrapposte e intanto si trascina il senso della regione. Una volta che la Magistratura stabilirà la parte lesa effettivamente sarà doppiamente danneggiata da ciò che ha subito nel corso del tempo.