Sono arrivate le prime reazioni alle condanne nell’ambito del processo “Ambiente svenduto” per il presunto disastro ambientale causato dalla famiglia Riva durante la gestione dell’Ilva.

“È come vivere in un mondo capovolto” ha affermato l’ex governatore della Regione Puglia Nichi Vendola; dichiarazioni a cui hanno fatto seguito quelle di Silvia Godelli, al fianco dell’ex presidente come assessora alla Cultura e al Turismo. “Trovo la sentenza ingiustificabile perchè noi siamo stati i primi e gli unici a combattere contro l’inquinamento e la corruzione”.

“La Regione Puglia guidata da Vendola già dal 2005 aveva approvato leggi contro diossina e polveri sottili. Condannare l’ex governatore e Assennato significa alterare la prospettiva storica e negare la giustizia” ha dichiarato Silvio Maselli, ex assessore alla Cultura del Comune di Bari.

La sentenza appare paradossale e sorprendente anche per l’italianista Lea Durante e per Corrado Petrocelli, rettore emerito dell’università di Bari e rettore in carica all’università della Repubblica di San Marino.

Anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, si è espresso sulla questione: “Non commento le sentenze senza conoscere le motivazioni. Vendola è stato un presidente attento al territorio e alla comunità e ricordo le sue battaglie per abbassare i livelli di diossina. Sono sicuro che riuscirà a dimostrare la sua innocenza”.