Dopo aver trattato 796 pazienti ad elevata complessità assistenziale e 250 pazienti a più basso grado di complessità clinica in sei mesi (per un totale di 1046 pazienti), tra il 15 novembre 2020 e il 31 maggio 2021, l’ospedale San Paolo di Bari ha finalmente dimesso gli ultimi due che erano infetti da Coronavirus, diventando così una clinica totalmente Covid free, dopo la sanificazione di tutti gli ambienti.

“Uno sforzo straordinario – dichiara il Direttore Generale, Antonio Sanguedolce – che ha impegnato completamente questo Ospedale, come quelli di Putignano e Altamura, dal punto di vista strutturale, logistico e umano: per questo bisogna ringraziare in modo particolare tutto il personale ospedaliero, che ci ha messo anima e corpo per affrontare l’emergenza, operando in condizioni estreme e senza mai risparmiarsi per lunghi e durissimi mesi”.

Almeno in questa fase, l’Obi Covid sarà mantenuta per accogliere eventuali nuovi casi di Covid-19, così come resterà in supporto ancora per un po’ anche il Presidio Post Acuzie di Terlizzi, che insieme al San Paolo ha svolto un ruolo determinante nella chiusura del ciclo assistenziale dei pazienti Covid sia con la Riabilitazione respiratoria, conteggiando 161 ricoveri tra 2020 e 2021, sia con la Lungodegenza con 137 ricoveri.

Con un secondo intervento di riconversione che ha coinvolto il personale sanitario e non sanitario e l’Area Tecnica della ASL, l’ospedale San Paolo è quasi tornato come prima, pronto a ridedicarsi totalmente ai pazienti che nulla hanno a che vedere con il Covid, sperando di non ritrovarsi mai più nell’emergenza sanitaria degli scorsi mesi.

“Ha cambiato pelle più volte – ammette  il Direttore medico Angela Leaci, riferendosi al San Paolo –. Per riaprire abbiamo sanificato e ripulito ogni reparto ma anche ogni singola apparecchiatura e arredo. Abbiamo ripristinato i percorsi clinici, pulito, spostato e rimesso ogni cosa al suo posto, anche gli armadietti con i medicinali, recuperando anche la piena funzionalità degli ascensori, inibiti per evitare accessi non consentiti in Area Covid. Un lavoro enorme, svolto curando ogni dettaglio, che ora restituisce l’Ospedale San Paolo non solo alle sue attività ordinarie ma soprattutto alla sua utenza”.