I lavoratori ed ex dipendenti del Comune di Bari continuano a protestare in merito al caso della Cassa Prestanza, il fondo comunale con un buco milionario in cui venivano versate le trattenute dallo stipendio dei dipendenti.

Anche questa mattina è attivo un presidio autorizzato davanti alla Procura della Repubblica di Bari, dove i lavoratori continuano a chiedere risposte in merito alla sua gestione.

“È tutto sparito, vogliamo trasparenza, verità e giustizia – lamentano i lavoratori -. Tutto tace, mentre celermente si cerca di chiudere la Cassa Prestanza, mettendola in liquidazione, come se fosse un’associazione. Per magia l’istituzione pubblica è stata trasformata, in una notte buia e tempestosa, in un’associazione di fatto, tra i dipendenti del Comune di Bari. Senza la procedura fallimentare e quelli che l’hanno deciso d’imperio, senza dimostrazione alcuna con atto pubblico. Dove sono finiti i documenti contabili e gli estratti conto dei vari conti correnti intestati alla cassa, tenuti presso il tesoriere del Comune di Bari? Ai magistrati chiediamo perché archiviare? Avete letto bene? Anche la delibera del consiglio comunale del 1994 di modifica allo statuto della Cassa Prestanza?”.

“Eppure il fascicolo penale è ricchissimo di documenti che inchiodano alle loro responsabilità – continuano -. Sono tanti i personaggi che si sono avvicendati alla gestione della Cassa Prestanza, chi ha gestito e controllato nel tempo questa storica istituzione pubblica del Comune di Bari. Tutti noi, dipendenti comunali in servizio ed in pensione, già iscritti alla Cassa Prestanza di Bari, senza il sostegno di alcuna forza politica e sindacale (tutti spariti dalle ultime votazioni del 2019), con i nostri presidi giornalieri a tema (le manifestazioni sono state sempre ventilate dalla triade dei sindacati unitari ma mai programmate), stiamo chiedendo a tutta la magistratura barese (civile/penale/amministrativa) trasparenza verità e giustizia. Sono anni che vi inondiamo di documenti certi e probanti sulla responsabilità gestionale e di controlli di chi adesso disconosce l’istituzione pubblica della Cassa Prestanza, mentre continua indisturbato e con arroganza, ad agire nei confronti dei pseudo soci di una fantomatica associazione”.

“Quanta fantasia e magia alchemica a chi si crede potente e vuole avere gli altri sottomessi e striscianti, ricordo che la giustizia, quella vera, sta per arrivare anche a voi – concludono -. Le predette forze politico-sindacali sono tutte sparite, dopo le elezioni amministrative del 2019, insieme al fantasioso fondo finanziario nazionale, che doveva erogare il governo alla cassa prestanza ed alla Banca Popolare di Bari (tutti truffati)!! A breve, i su citati personaggi, ai quali la magistratura barese deve togliere la maschera e rendere palesi le loro identità, facenti parte alla stessa squadra trasversale, rispunteranno con lo stesso motivetto ma con una chiave musicale diversa, visto che in autunno ci saranno altre votazioni sul territorio”.