“De Benedictis prendeva soldi per le scarcerazioni tramite alcuni avvocati”. La conferma in merito alle condotte delittuose dell’ex giudice, rinchiuso nel carcere di Lecce con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, è arrivata da Domenico Milella, ex braccio destro del boss di Japigia, Eugenio Palermiti, e ora collaboratore di giustizia.

Milella è stato ascoltato dai magistrati di Lecce che coordinano le indagini in merito all’inchiesta che oltre a De Benedictis ha fatto finire in carcere l’avvocato Giancarlo Chiariello e il pregiudicato Danilo Pietro Della Malva.

Il collaboratore barese durante l’interrogatorio ha fatto emergere sia scarcerazioni relative all’inizio del 2020 in merito agli arresti compiuti nell’autunno precedente nei confronti del clan Parisi-Palermiti, ma anche scarcerazioni di un passato molto lontano.

Lo stesso infatti, entrato nel clan del 2002, ha sottolineato che si sapeva che “Al giudice De Benedictis venivano pagate mazzette e che i rapporti li teneva Mino Fortunato o Gianni Palermiti”.

“De Benedictis già otto-nove anni fa si diceva che prendeva le mazzette tramite un avvocato di Altamura e altri di Bari. Comunque parecchi avvocati arrivavano direttamente a questo De Benedictis” ha aggiunto il collaboratore di giustizia.