Nuove raccapriccianti testimonianze spuntano sulla vicenda del dott. Rizzi, l’ex oncologo dell’Istituto Tumori di Bari agli arresti domiciliari dal 29 maggio scorso, con l’accusa di concussione aggravata e continuata.

“Mia madre era malata di cancro – racconta la nuova testimone a Repubblica -. Il dott. Rizzi ci diceva di non avvertire il 118 ma di chiamare direttamente lui nelle situazioni di emergenza”.

Un racconto scioccante che peggiora ulteriormente la posizione dell’ex oncologo. “Mia madre stava per morire, chiamai Rizzi, mi chiese 600 euro per un fiala di cortisone, ma io non li avevo”.

Ed è proprio qui che l’ex medico, secondo la testimone, si dimostra senza scrupoli: “Mamma è morta qualche giorno dopo e quando lo chiamai per dargli la notizia ebbe il coraggio di chiedermi di saldare il conto – spiega la ragazza -. Mi rivedo nei famigliari che hanno avuto il coraggio di denunciare, in quei momenti sei debole e non ragioni con lucidità”, conclude.

Continuano ad indagare gli inquirenti, intanto l’Ordine dei Medici ha sospeso Rizzi, già destinato ad un provvedimento di licenziamento da parte dell’Istituto.