Botta e risposta tra il Rettore dell’Università degli Studi di Bari, Stefano Bronzini, e il senatore della Lega, Simone Pillon.

Il tamtam che ha fatto tanto parlare in queste ore è iniziato la mattina del 26 maggio, quando il senatore ha pubblicato sul suo profilo Facebook un post in cui criticava aspramente la scelta dell’Uniba di abbattere del 30% il costo delle tasse per le studentesse iscritte ad una facoltà dove il numero di presenze femminili è inferiore al 35%.

“L’Università di Bari spinge per far iscrivere ragazze a corsi di laurea tipicamente frequentati in prevalenza dai ragazzi. È naturale che i maschi siano più appassionati a discipline tecniche, tipo ingegneria mineraria, mentre le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all’accudimento, come ostetricia”. Una considerazione che ha fatto storcere il naso a molti, scatenando una serie di commenti sotto il suo post.

“Posso dire che ovviamente la libertà d’espressione, sancita dalla Costituzione, permette a tutti di dire quello che si pensa, ma mi meraviglio che un componente del Senato non si ricordi che abbiamo soltanto fatto una cosa in linea con le normative europee e le linee date dal Ministero per le questioni di genere – le parole di Bronzini alla Repubblica -. Non credo che il consiglio d’amministrazione abbia preso provvedimenti che vadano al di fuori del nostro ambito decisionale e ritengo che sia una manovra civile. Gli auguro ogni buona fortuna, soprattutto nella capacità di lettura e interpretazione del mondo”.