Svolta nelle indagini della tragedia del Mottarone che ha causato, domenica scorsa, 14 morti tra cui Angelo e Roberta, coniugi baresi originari di Triggiano.

Gabriele Tadini, caposervizio della funivia ha ammesso di aver messo il blocca freno come aveva fatto già in passato. L’uomo è stato interrogato per circa tre ore dal gip Donatella Banci Buonamici. Tadini ha spiegato che le anomalie manifestate dall’impianto non erano collegabili alla fune ed ha escluso collegamenti tra i problemi ai freni e quelli alla fune.

“Non sono un delinquente. Non avrei mai fatto salire persone se avessi pensato che la fune si spezzasse”, le parole dell’uomo riferite dal suo avvocato.

Taldini, quindi finisce agli arresti domiciliari, mentre Luigi Nerini, il gestore dell’impianto, e Enrico Perocchio, direttore di esercizio tornalo liberi. A stabilirlo il gip di Verbania.