Non si tocca il medico dell’ambulanza 118 di Gravina. Da tempo gira voce che la volontà dei vertici è quella di sostituire l’ambulanza Mike con una India, ovvero solo con infermiere a bordo.

Sono tanti i pazienti salvati dalle ambulanze medicalizzate. Vi abbiamo raccontato del cittadino pakistano salvato da un infarto, dell’incidente sulla statale 96 dove grazie all’intervento della cosiddetta “Mike” si è evitato il peggio, dell’anziana salvata da un pezzo di mela incastrato nella trachea, dell’operaio salvato dopo un volo di 15 metri e di tanti altri pazienti salvati solo dal fatto che è intervenuta un’ambulanza con a bordo un medico affiancato dal suo prezioso equipaggio (infermiere e soccorritori). Senza dimenticarsi che nel territorio tra Gravina, Altamura e Poggiorsini manca ancora l’Emodinamica per le urgenze cardiologiche.

Togliere dunque il medico dall’ambulanza sarebbe solo un danno irrimediabile ai cittadini. Gli infermieri, nonostante la loro eccellente preparazione ed esperienza, non sono abilitati a eseguire i protocolli di soccorso sanitario avanzato per i quali sono chiamati i medici. Tolto il medico 118 da Gravina dunque, vi rimarrebbe solo quello sull’automedica di Altamura.

Tra le ultime testimonianze che vi racconteremo, c’è anche quella di Riccardo, un uomo di 65 anni di Gravina ancora in vita grazie all’intervento dell’ambulanza medicalizzata con a bordo il dottor Francesco Papappicco.

“Ero in macchina quando sono stato colto da un malore. Ho cercato di raggiungere casa, ma non ci sono riuscito – racconta visibilmente emozionato – una signora si è accorta che stavo male e ha chiamato il 118. Per fortuna c’era il dottore a bordo che è riuscito a salvarmi la vita prima di arrivare all’ospedale di Acquaviva, iniziando la terapia necessaria. Se non ci fosse stato il medico sull’ambulanza sarei morto”.

Riccardo ha voluto ringraziare di persona il medico che lo ha salvato, sottolineando quanto la sua umanità al momento del soccorso sia stata fondamentale per lui. Le testimonianze non sono mai poche e ne raccoglieremo delle altre affinché i vertici possano cambiare idea e non tocchino l’ambulanza medicalizzata della Murgia.